forum aa 2013 Economia e Gestione delle Imprese

La partecipazione al forum di Economia e Gestione delle Imprese è indicatore di motivazione, presenza alle lezioni, capacità di ragionamento ed elaborazione individuale delle tematiche affrontate. Gli studenti dovranno registrarsi e inserire commenti ai diversi Topic che verranno di volta in volta inseriti dall'amministratore, premendo "add new comment". La registrazione al blog è immediata, basta inserire user, e-mail e password. Gli utenti registrati possono rispondere ai Topic ma non crearne di nuovi. Nelle risposte possono essere inseriti link e immagini. Per personalizzare il proprio avatar: http://it.gravatar.com/

Ai fini dell'aggiudicazione dei 2 punti per i frequentanti è necessario che gli studenti commentino almeno 6 Topic sui 10 proposti nel corso dell'anno. Tali contributi dovranno essere postati almeno il giorno prima della lezione nella quale ci sarà il confronto in aula.

Assegnazione punti esame

A questo link è possibile visualizzare i risultati della partecipazione al blog e la relativa assegnazione dei punti validi per l'esame.

Assegnazione punteggi esame

Rispondere con un ultimo post con cognome, nome, numero matricola.

In caso di errore nei conteggi inviate e-mail.

Caso Costa


Il 13 gennaio 2012, la nave Costa Concordia ha fatto naufragio davanti al porto dell'Isola del Giglio a seguito di una grossa falla provocata dall'impatto dello scafo con una formazione rocciosa affiorante. L'incidente ha causato la morte di 32 persone e il parziale affondamento della nave. È la nave passeggeri di più grosso tonnellaggio mai naufragata.

Il 31 gennaio 2012 la Costa annuncia ufficialmente che dopo il recupero la Costa Concordia non tornerà più in servizio.

 

Il filmato di cui al seguent e link

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/videodallarete/1002745/concordia-i-nove-morti-che-si-potevano-evitare.shtml

mostra i sommozzatori che hanno scandagliato il relitto della Costa Concordia. Le immagini gettano nuove ombre sul mancato rispetto delle procedure d'emergenza della nave". Lo afferma in una nota Tgcom24.

"Questo - prosegue il comunicato -, alla vigilia dell'udienza preliminare che prenderà il via domani a Grosseto. Il 22 febbraio 2012, i sub trovano le salme della piccola Dayana, di appena 5 anni, abbracciata al padre e altre due persone, ma trovano anche altro al ponte 4, quello dell'evacuazione: le porte degli ascensori divelte e un vuoto che ha inghiottito altri 9 passeggeri quando la nave si è piegata, affondando.

Il corridoio è diventato un imbuto che ha trascinato le nove persone rimaste lì. Secondo le regole di emergenza della Costa Concordia, però, non appena c'é stato il blackout, gli ascensori sarebbero dovuti scendere tutti al ponte 4 dell'evacuazione, invece lì non c'erano, come dimostrano queste immagini.

Le porte, divelte dal peso, hanno risucchiato i nove passeggeri nel vuoto. Qualcosa non ha funzionato nelle procedure di emergenza della nave. 

 

QUESITI

A più di un anno dall'incidente della Costa Concordia il Gruppo sembra essersi risollevato così come il settore nel suo insieme. Del resto i segnali di una rapida ripresa si erano avvertiti già dai primi mesi dopo il disastro come dichiara Onorato in questa intervista

http://webtv.ivg.it/2012/05/21/costa-crociere-il-dg-onorato-ci-stiamo-riprendendo-torneremo-piu-forti-di-prima-sul-mercato/

Cercate, dai numerosi articoli a riguardo su web, di individuare quali siano state le azioni post-incidente messe in campo da Costa per avviare rapidamente il processo di rilancio. Visitando il sito di Costa Crocere individuate anche se vengono pubblicate le misure di sicurezza per prevenire eventuali eventi di crisi e per gestire le situazioni di emergenza.

Casi di internet marketing

Lo scorso venerdì a lezione sono stati presentati alcuni esempi di campagne di internet marketing lanciate da grandi aziende nel 2012.

Questo innovativo modo di comunicare e promuovere il marchio dell'azienda o di un prodotto consente di valorizzare i comportamenti dei consumatori a beneficio dell'azienda. Con un piccolo incentivo concesso (uno sconto sugli acquisti, una foto o un video personalizzati, un frammento di popolarità...) possono essere indotti comportamenti dai quali l'azienda può trarre vantaggi che con modalità tradizionali sarebbero ottenimbili solo a costi molto elevati (che le persone invitino gli amici a visualizzare una pagina internet, che concedano l'accesso ai loro dati facebook, che diffondano una immagine o un video in cui compare il marchio aziendale...).

Giocando il ruolo del direttore marketing di una grande azienda a vostra scelta, descrivete un progetto di marketing che possa provocare la diffusione virale del vostro marchio da parte di utenti incentivati ad agire da una esca il cui budget è a vostra discrezione. Logicamente il costo del il vantaggio concesso all'utente, che va coperto dal vostro budget di marketing, deve essere commisurato ai reali vantaggi di comunicazione che l'azienda ottiene attraverso l'implementazione del vostro progetto.

Better Place e i processi di innovazione

Il caso Better Place mostra come un imprenditore, attraverso la propria iniziativa individuale (e perseguendo obiettivi di redditività degli investimenti suoi e dei soci suoi finanziatori), possa ambire a influenzare il complesso e consolidato sistema di mobilità individuale basato sugli idrocarburi, introducendo sul mercato un nuovo modello di mobilità, economicamente e funzionalmente competitivo agli occhi del consumatore e maggiormente stenibile per la collettività e l’ambiente.

Il modello di business pensato da Agassi è estremamente complesso:

- coinvolge un numero elevato di partner tecnologici e produttivi (modello organizzativo a rete),

- prevede contratti di concessione con le amministrazioni locali in cui viene implementato il servizio, che investono perché condividono il fine collettivo dell’ecosostenibilità,

- si concretizza su un modello di servizio per il cliente assimilabile a quanto avviene per la telefonia mobile (il cliente si aggancia ai ripetitori ovunque si trovi sul territorio cui è garantita copertura e paga un canone mensile in base all’utilizzo, in questo caso km/anno),

- tecnologie di frontiera o rivoluzionarie non ne vengono richieste per l’implementazione del sistema. La tecnologia esistente è già sufficientemente avanzata. Ciò che in questa idea di business è veramente innovativo è la ricetta con la quale tutti questi elementi vengono messi a sistema e organizzati.

Dato il complesso modello di business alla base di questo sistema di mobilità, su quali variabili, secondo voi, si giocherà il successo futuro e la concreta realizzabilità dei progetti attualmente in fase di avvio?

Quali esogeni? (Fatti macroeconomici su cui Better Place non può far nulla, e deve semplicemente constatare)

Quali sotto il controllo di Better Place?

Quali quelli sui quali Better Place può esercitare influenza?

 

Il sito Better Place

http://www.betterplace.com/

L'intervista ad Agassi

http://www.youtube.com/watch?v=eWjlOFK2c3U

Business Planning

Nel corso della lezione di venerdì avete avuto modo di comprendere le possibilità che offre il web per la nuova imprenditorialità.

In particolare sono stati presentati 5 modelli di business che sono stati desunti attraverso l'osservazione delle modalità con le quali questi imprenditori hanno impostato il proprio business.

Alcuni di questi modelli di business poterbbero essere applicati da chi dispone di pochi capitali ma possiede una passione, una conoscenza o un interesse e che nella rete può trovare una community dimensionalmente capace da sostenerne i costi di gestione e mantenimento.

A tal proposito si può fare riferimento alle parole "Stay Hungry. Stay Foolish." che Steve Jobs pronuncia ai laureandi il giorno di commemorazione del 114 anniversario della Stanford University. 
In queste semplici parole è contenuto quello che significa “impresa”, nel suo senso originario, quello del codice civile italiano, quello in cui l’impresa è un’azione, un agire che l’imprenditore esercita. Un agire che spesso permette a chi esercita l’impresa di seguire ciò per cui ha passione, ciò che realmente vuole, alle leggi del mercato, per esprimere il proprio potenziale.
Dal discorso di Steve Jobs possono essere estratte queste parole:
“Your time is limited, so don't waste it living someone else's life. Don't be trapped by dogma — which is living with the results of other people's thinking. Don't let the noise of others' opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.

 

I modelli di business nel web 2.0

http://www.socialware.it/web-20/web-20-e-modelli-di-business-le-chiavi-per-il-successo-di-unidea

Il discorso di Steve Jobs

http://www.youtube.com/watch?v=oObxNDYyZPs

 

Questa settimana è richiesto di presentare una propria idea di impresa (basata su internet oppure anche più tradizionale) definendone le linee principali

- quali sono i servizi/prodotti

- come facciamo a produrli

- chi li acquista e che bisogni soddisfano

- chi sono i fornitori, i concorrenti e gli altri soggetti attivi nella filiera del nostro business

Caso nokia

In una piovosa sera di novembre del 2009 Olli-Pekka Kallasvuo, CEO di Nokia, sembrava perplesso. Quella richiesta della figlia di poter avere in regalo per il suo compleanno un iPhone lo aveva fatto pensare.

Nokia era dal 1998 leader incontrastata nel settore dei cellulari e la sua redditività si era sempre mantenuta al di sopra di quella media dei concorrenti, ma adesso qualcosa stava cambiando.

Da un lato l'esplosione della domanda di smartphones aveva parzialmente modificato lo scenario competitivo, aprendo spazi di mercato a concorrenti estremamente innovativi come Apple (con iPhone), Research in Motion (con BlackBerry) e Samsung. Se prima lo scontro competitivo si basava sulle caratteristiche fisiche del prodotto, adesso era sempre più importante il sistema operativo, che doveva essere in grado di supportare contenuti e applicazioni avanzati.

Dall'altro lato alcuni concorrenti low-cost asiatici, come Mediatek e Huawei, avevano attaccato Nokia sul segmento dei telefoni di fascia bassa venduti nei paesi emergenti (nei quali Nokia era da sempre leader), innescando pericolose guerre di prezzo.

Da mesi ormai in azienda si discuteva dell'efficacia del sistema operativo utilizzato (Symbian), di una generazione precedente rispetto a quelli sviluppati da Apple e Google, e che non sembrava adatto a supportare numerose applicazioni in circolazione. Inoltre la gamma di smartphones Nokia sul mercato non poteva ancora competere con quella dei concorrenti più innovativi, e l'azienda finlandese si dimostrava indietro anche sulla tecnologia touchscreen.

 

Fattore competitivo chiave, per il successo commerciale di un telefono, sembra essere il sistema operativo.

Trovate nella rete informazioni in merito ai sistemi operativi utilizzati (oggi e negli anni passati) da nokia e spiegare quando questi sono stati fonte di vantaggio o svantaggio competitivo. Quali indiscrezioni trapelano in merito alle possibili scelte future di nokia? Che scelta prendereste voi e perché?



Caso Porsche - Volkswagen

Nel 2008, anno in cui Porsche tentò la scalata a Volkswagen, Porsche era un piccolo produttore di auto sportive e di SUV di alta gamma, che vendeva meno di 100.000 vetture;
Volkswagen invece era il terzo gruppo automobilistico mondiale e, attraverso una pluralità di marchi (Audi, Skoda, Seat e altri), vendeva circa 6 milioni di vetture.
Fatturati: Porsche arrivava a 7,4 miliardi di euro, contro i 113,8 del gruppo Volkswagen.

 

Come sarebbe stato possibile che Porsche conquistasse una preda così grossa?
Quale è stata la strategia di Wiedeking e cosa è andato storto?
Come è finita la vicenda Porsche-Volkswagen? Sono oggi società indipendenti?
Cercate delle risposte anche sulla base dei numerosi articoli che sul web hanno parlato della vicenda.

Caso Pirola

La Pirola s.n.c, un'azienda con un fatturato di 2 milioni di euro, da sempre progetta, realizza e monta allestimenti per sale congressi, banche, uffici e stand per fiere. Opera con la formula del "chiavi in mano" e svolge il ruolo di capo commessa nel senso che coordina il lavoro delle imprese artigiane che realizzano le parti non in legno sulla base delle specifiche fornite dalla Pirola.

Alla fine del 2001 il Signor Pirola, per colmare i vuoti di produzione provocati dall'andamento stagionale delle vendite di allestimenti, introdusse la produzione in piccola serie di tavoli bianchi in legno per supermercati, per conto di un'impresa di arredamento.

La commessa di circa 1000 tavoli coprì nel 2002 i periodi vuoti di lavorazione: quando nella sezione lavori speciali o in quella degli stand vi erano dei tempi morti, gli operai si dedicavano a questa produzione in serie.

Essendo andata bene questa prova, il Signor Pirola decise, per risolvere definitivamente il problema delle vendite stagionali, di lanciare un prodotto di arredamento in legno da commercializzare con il marchio "Pirola". Un'azione di questo tipo, secondo il titolare, avrebbe favorito l'acquisizione di nuove commesse di allestimento per uffici, banche, sale congressi e stand.

All'inizio del 2003 il Signor Pirola comprò da un famoso designer di Milano un'idea già abbozzata, e relativa ad un tavolo modulare, e la sviluppò con i tecnici dell'azienda.

Nel giro di poco tempo iniziò la produzione e con essa lo stoccaggio in magazzino. Nel settembre del 2003 la Pirola s.n.c. si presentò allo SMAU di Milano quale produttrice di componenti singoli di arredamento, con i suoi nuovi tavoli modulari rivoluzionari per colori e forme. Il successo fu inaspettato, l'azienda venne selezionata per il "premio SMAU 2003". Ciò consentì alla Pirola di godere della pubblicità gratuita sulle più prestigiose riviste dell'arredamento italiano (Abitare, Interni, età). Pubblicità che, se non fosse arrivata in questo modo, non sarebbe stata fatta. Nel frattempo nei magazzini c'erano già 100.000 euro in tavoli modulari.

In ottobre venne aperto un lussuoso show room a Torino per lanciare questa nuova linea di prodotti.

Era in programma la creazione di una rete di vendita e l'apertura di uno show - room a Roma e di un'altro a Milano, ma il Signor Pirola a novembre dopo soli due mesi dal lancio dello SMAU decise di cessare la produzione.

"Per fortuna mi resi conto in tempo della pazzia che stavamo commettendo - dice il Signor Pirola. Questi tavoli ci portavano un sacco di nuovi problemi che non pensavamo di essere in grado di risolvere. Forse perché il mercato in quel momento non tirava, forse perché i dipendenti non erano abituati a lavorare con questi standard (l'unico esperimento di produzione in serie fu con i tavoli per supermercato), forse perché gli impianti non erano adatti, forse perché non avevamo ancora conquistato la fiducia dei clienti, o forse ancora la paura di non vedere dove si sarebbe andati a finire; fatto sta che decidemmo di abbandonare, prima che le perdite diventassero troppo grosse.

 

QUESITI

Quali erano le motivazioni originarie che hanno spinto il dott. Pirola ad intraprendere la produzione di tavoli con proprio marchio?

Come sono stati promossi?

Come mai la strategia non ha funzionato?

Per pensiero strategico si intende di operare una analisi dell'ambiente e delle risorse dell'impresa che permetta di individuare e conquistare fonti relativamente stabili di superiorità rispetto ai concorrenti. Il dott. Pirola ha agito in tale direzione? 

Enel e creazione di valore

 

Il colosso energetico italiano Enel spa negli ultimi anni ha scalato la spagnola Endesa diventando uno dei primi operatori dell'energia europei.

Nel video di cui al seguente link viene presentata la notizia del completamento della scalata con l'acquisto da parte di Enel dell'ultima tranche di azioni ancora detenute dalla società spagnola Acciona.

http://www.youtube.com/watch?v=z_3X071uSl8

Nel video vengono in conclusione mostrate le dichiarazioni dell'Amministratore Delegato Fulvio Conti che presentano questa operazione di crescita come finalizzata a generare valore per gli azionisti.

Tuttavia i corsi azionari sono passati, dagli 8,6 Euro del giorno della privatizzazione nel 1999  agli attuali 2,74 Euro.

Certo, nel mentre sono avvenute numerose altre vicende (la vendita di wind, la quotazione di enel green power e numerose altre operazioni) ma l'acquisto di Endesa resta tuttavia l'operazione culmine di una gestione aziendale che non pare particolarmente orientata alla creazione di valore per l'azionista.  

Può la scalata di MPS su Antonveneta, recentemente venuta alla ribalta per le vicende giudiziarie, essere considerato un analogo caso di operazione societaria di crescita aziendale che pur venendo dichiarata come finalizzata alla creazione di valore per l'azionista si é in realtà mostrate una operazione che hanno distrutto valore? Potete motivare la risposta?

Banche e numeri della crisi

I dati economici mostrati nel video di Confcommercio "I numeri della crisi" sono paragonabili solo a quelli di una economia di guerra.

http://www.youtube.com/watch?v=L4YnEdHHmYE

A fronte di tutto ciò l'atteggiamento delle banche è quello di una maggiore prudenza:

- meno credito, 

- tassi più alti,

- maggiore selezione su quali imprese, settori e progetti finanziare,

- richiesta di maggiori garanzie.

Quali, secondo voi, sono i motivi che spingono le banche (che sono imprese private che perseguono il fine di creare valore per i propri azionisti) verso un tale atteggiamento?